Ci sono due cose che mi preme dire su Justin Vernon, ai più conosciuto come Bon Iver (storpiatura del francese bon hiver, buon inverno). La prima, è che il cantautore del Wisconsin non è un campione di tempismo. Infatti, il suo secondo disco omonimo, è uscito ieri 21 giugno, data che dà il via alla stagione estiva. Ora, ascoltate con me un po' di anticipazioni in streaming e capirete che le atmosfere evocate dal disco sono la cosa più lontana dall'estate che ci si possa immaginare.
La seconda è consequenziale alla prima: secondo me il ragazzo ha bisogno di una sferzata di energia e felicità, di essere ospitato in una comune hippie oppure di passare un periodo significativo della sua vita a scorrazzare tra campi di margheritine e spiagge bianche. Justin, davvero, l'Italia è un paese pieno di problemi ma tutto quello che dicono sul sole è vero, se vuoi ti ospitiamo noi di Off The Record per farti riprendere un po'.
Detto questo, il disco (registrato in una ex clinica veterinaria riadattata a studio da Justin e suo fratello) è molto bello. Ancora di più lo è la traccia che lo apre, Perth. Che, a mio parere, è anche quella più straziante (é talmente malinconica che ti fa avere nostalgie di cose che non sono neanche ancora finite).
Ricevute queste avvertenze, mettetevi comodi e preparatevi a cullare il vostro lato più malinconico (ignorando la musica dance che viene dal baretto con i tavoli all'aperto che avete sotto casa) con il primo video estratto da Bon Iver, Calgary:
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