sabato 2 luglio 2011

Rave on, Buddy!

Buddy Holly. Ovvero: la prima rockstar con gli occhiali. Un dettaglio da non sottovalutare, perché spinse una generazione di ragazzi magari un po' nerd, o semplicemente quattrocchi, a pensare che anche loro potevano imbracciare la chitarra e cantare. Uno di questi, tanto per dire, era John Lennon. Ma da Buddy Holly parte una linea d'influenza che passando dai Beatles a Lou Reed arriva fino ai giorni nostri. La prova è il disco Rave On Buddy Holly, un tributo che conta fra gli interpreti Paul McCartney (che su Buddy Holly ha anche girato un filmino), Lou Reed appunto, Patti Smith, ma anche Black Keys, Modest Mouse e gli She & Him (cuoricino). L'album si può ascoltare in streaming su Soundcloud. Io, poi, su Lou Reed e Buddy Holly ho una mia teoria personale. Secondo me se dal primo disco dei Velvet Underground si tolgono tutti gli arrangiamenti rimangono delle canzoni molto simili a quelle di Buddy Holly. A parte che in canzoni come Sunday Morning il riferimento è evidente. E già che ci sono: sono anche convinto che i Ramones non siano altro che i Beach Boys in versione punk.

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